Chiamati In Campo, #Hopeandplay

Cari amici PGS,

 

siamo pronti per dare inizio alla nuova stagione sportiva, con la voglia di rimetterci in gioco più carichi che mai, sebbene l’emergenza sanitaria continui ad imporci l’osservanza di protocolli necessari per lo svolgimento delle nostre attività. Ma continuiamo a non arrenderci e ad andare avanti! La proposta formativa dello scorso anno – Nel cuore dello sport#livethedream – ci ha riportati alle origini della nostra missione educativa,  il sogno di Don Bosco dei 9 anni, ricordandoci che lo sport, per le PGS, è il luogo dell’incontro tra i giovani e Dio, in cui è possibile incarnare il carisma salesiano per tutti i tempi e in ogni situazione. Dio scende nei campi in cui i giovani giocano, si divertono e vivono spazi di positiva competizione.

Lo slogan del nuovo anno sportivo 2021 – 2022 ci spinge a compiere un ulteriore passo in avanti: Chiamati in campo #hopeandplay. Abbiamo una missione da perseguire  “insieme” e che non si può improvvisare , con uno stile che contraddistingue la nostra Associazione sportiva: essere testimoni della speranza e dell’ottimismo salesiani laddove i nostri ragazzi giocano e si allenano. L’esperienza della pandemia ci ha costretti a metterci in discussione, utilizzando strade alternative pur di raggiungere i nostri piccoli/grandi atleti, facendo loro sentire che non sono soli ma si cammina insieme, chiamati a fare squadra anche nelle difficoltà, dando fiducia alla vita, guardando in faccia il presente anche nei suoi aspetti più contraddittori. È importante chiedersi, all’inizio di questo nuovo anno: “Che tipo di società sportiva vogliamo essere, di fronte al momento che siamo chiamati a vivere? Preferiamo restare ancorati alle nostre piccole seppur solide “certezze” o rimboccarci le maniche per dare nuovo slancio e vigore alle nostre realtà, aprendo strade di speranza anche dove non vediamo vie d’uscita?”. Bellissime parole… Consigli per l’uso?!? Li troviamo, ancora una volta, nel sogno dei 9 anni del piccolo Giovanni Bosco, quando Maria lo invita a lavorare sul proprio carattere per raggiungere il cuore dei giovani: “Renditi umile, forte e robusto”. Proviamo quindi a rendere concrete, per il nostro mondo PGS, queste tre parole:

  • UMILTA’: è la capacità di mettersi a servizio per il bene dei giovani e della propria realtà sportiva, senza imporsi con arroganza, presunzione e pretese, ma riconoscendo i talenti di ciascuno e mettendoli a disposizione per la costruzione di un ambiente “sano e carico di valori”.
  • FORTEZZA: è la capacità di resistere nelle difficoltà, rispondendo al male col bene, anche di fronte a modi di pensare ed agire negativi, cercando in ogni situazione quel “punto accessibile al bene” tanto caro al nostro Don Bosco.
  • ROBUSTEZZA: vi piacerebbe sentirvi dire che è la capacità di curare bene i propri addominali passando ore in palestra… in questo caso saliamo ad un altro livello!! È davvero robusto chi crede in principi saldi ma è sempre pronto a rivedere i propri punti di vista, chi facendo tesoro delle proprie esperienze di vita sa camminare accanto ai ragazzi aiutandoli a crescere non solo atleticamente ma anche dal punto di vista umano, tirando fuori tutto il bene che hanno dentro. Ricordiamoci che i giovani che popolano le nostre palestre ed i nostri cortili, più che “essere educati ai valori”, hanno bisogno di adulti che sanno incarnarli e viverli, perché ancor prima c’è stato chi ha scommesso su di loro.

 

Manca ancora una parolina per rendere  più efficace e credibile la nostra missione nelle PGS: INSIEME!!! Non a caso il Comitato Olimpico internazionale, proprio nel 2021, ha aggiunto al motto olimpico ufficiale “Citius, Altius, Fortius” il termine “Communiter”per riconoscere il valore unificante dello sport e l’importanza della solidarietà. Proprio la pandemia che stiamo affrontando può essere occasione per trovare il coraggio di metterci in discussione e migliorarci, passando dall’individualismo e dall’autoreferenzialità ad una maggiore unità e comunione. Impegniamoci a sostenerci gli uni con gli altri, piuttosto che perdere energie e tempo preziosi a lamentarci di quanto era bello il passato ed inutile e sterile il presente! Siamo chiamati a scendere in campo “QUI ED ORA”, ad essere presenza e risposta luminosa e coerente, proponendo obiettivi che entusiasmano ed azzerano la monotonia e la mediocrità. Scendiamo in campo con la speranza che ci permette di andare avanti in questa stagione difficile e carica di sacrifici, con la stessa fiducia che Don Bosco ha trasmesso ai suoi ragazzi. Buona missione… insieme!!

 

 

 

Sr Francesca Scibetta

Referente Nazionale FMA