Non Si Finisce Mai Di Imparare

L’aggiornamento continuo per allenatori e, in generale, educatori è necessaria non solo per se stessi ma per poter trasmettere i propri valori alle generazioni più giovani. Ne abbiamo parlato con Viola Aneloni, Istruttrice e Giudice Nazionale di Ginnastica Artistica, formatrice del prossimo Corso di aggiornamento per tecnici PGS promosso dal Comitato Regionale Veneto.

Imparare, allenare, educare, come istruttori sentiamo nostri queste tre azioni, un trasmettere continuo ai giovani che sono nostri allievi per cercare di dare a loro il nostro sapere sportivo per vederlo sbocciare e crescere in loro.

Ma cosa succede se capovolgiamo i ruoli e gli allievi diventiamo noi?

Quanto e come è importante imparare anche per l’allenatore? Claude Bernard disse “È ciò che pensiamo di sapere già che ci impedisce di imparare cose nuove”, il sentirsi “già imparati” pone uno stop al desiderio, o meglio, alla necessità di continua formazione e aggiornamento per chi come noi lavora in campo educativo.
Di questo e di altri temi legati allo sport e i giovani, ne abbiamo parlato con Viola Aneloni, Istruttrice e Giudice Nazionale di Ginnastica Artistica, Formatrice per la Federazione Ginnastica d’Italia nonché formatrice del prossimo Corso di aggiornamento per tecnici di Ginnastica Artistica promosso dal Comitato Regionale Veneto.

Viola, cosa vuol dire per te essere un’allenatrice, soprattutto di un’attività dedicata ai giovani?

Per me essere un‘allenatrice è una cosa bellissima e molto stimolante, che mi arricchisce quotidianamente: ogni atleta mi regala qualcosa di diverso e il crescere ogni giorno assieme ad ognuna di loro è una cosa favolosa! Il rapporto che instauri con ogni tua ginnasta regala emozioni indescrivibili, loro sono il nostro capolavoro come se ogni giorno dessimo una nuova pennellata ad un’opera d’arte La cosa importante da ricordare è che sono tutte diverse, ti regalano esperienze diverse e noi dobbiamo tenere bene a mente che ognuna di loro ha bisogno di stimoli e di attenzioni diverse; non si può pensare di interagire con loro sempre allo stesso modo, è un lavoro di grande responsabilità perché partecipiamo alla loro formazione e alla loro crescita. Ci sono momenti più o meno semplici ma la cosa importante è affrontarli sempre assieme, l’unico fattore in comune è che alla base ci deve essere una grande fiducia e stima reciproca: è l’unico modo per cui si riesca ad intraprendere una crescita sana e proficua.

Quale messaggio secondo te è importante che passi ai ragazzi attraverso lo sport?

Sport è salute, amicizia, impegno, è imparare a cadere e a rialzarsi più forti di prima, imparare ad accettare le sconfitte, a prendere consapevolezza delle proprie capacità, dei propri punti di forza e dei propri limiti. Lo sport è imparare che l’impegno alla fine viene sempre ripagato, che ognuno ha il proprio tipo di vittoria ma non equivale sempre a vincere una coppa.

Quanto incide la formazione sulla trasmissione di tecniche e valori ai giovani?

Incide TANTISSIMO ma non solo quella tecnica, che forse è la più semplice da acquisire tramite aggiornamenti e corsi di formazione e tanto tirocinio, ma anche quella che riguarda la formazione mentale e psicologica dell’atleta: noi lavoriamo con bambini e adolescenti, due fasce critiche della vita di una persona, in cui bisogna fare molta attenzione a tutto ciò che si insegna e si pretende. È importante, quindi, imparare a relazionarsi nella maniera corretta con gli atleti.

Cosa diresti ai tuoi colleghi che intraprendono o continuano questa strada in salita in ambito sportivo dopo il periodo post-pandemia?

Non mollate! Sarà sicuramente una strada in salita piena di sacrifici per voi che siete all’inizio ma come lo è per noi che è già da un po’ di tempo che siamo nel settore: tante ore regalate, tanti rospi ingoiati, non pensate che possa essere in questo momento (ma neanche in futuro purtroppo) la vostra unica entrata, ma ragazzi ne vale la pena. I giovani hanno bisogno di noi soprattutto dopo tutto quello che hanno passato, hanno bisogno di ambienti sani da frequentare in cui vengono insegnati i valori quelli veri, che rischiamo di perdere sempre più. Ci sono tante brutte cose in giro, la palestra è un ambiente protetto dove possiamo aiutare a crescere i nostri bambini e i nostri ragazzi e come ho detto prima noi diamo tanto a loro ma anche loro a noi, perché non c’è nulla di più bello ed emozionante di uno sguardo della propria atleta dopo che è riuscita a superare una paura, di un abbraccio dopo un esercizio giusto alla trave, dell’emozione che si prova a vederle eseguire tutto ciò che avete costruito insieme. Solo un allenatore può capire quello che si prova e, nonostante tutto quello che ho dovuto passare (vi assicuro che di fatica e sacrifici ne ho fatti tanti e continuo ancora adesso a farli), non riuscirei mai a rinunciare a ciò che provo grazie alle mie piccole atlete.

Il corso di aggiornamento tecnici per istruttori di ginnastica artistica si terrà Sabato 6 novembre a Padova presso la Sede del Comitato Regionale Veneto. Per qualsiasi informazione in merito, scrivete a infopgsveneto@gmail.com.

 

Francesca Da Re