Naomi, Il Disagio E La Forza Nella Sua Fragilità

È una delle sportive più famose – e anche ricche – al mondo e anche se questa volta a qualcuno può apparire una “perdente” la tennista Naomi Osaka mettendo a nudo la sua fragilità si mostra invece forte. Capace di pensare prima alla sua salute mentale che al suo conto in banca.

Una lezione importante, da sportiva vera, uno stop clamoroso che ci deve far riflettere a fondo sui danni psicologici che questa maledetta pandemia ha prodotto in ognuno di noi. E oggi che appare vicino un ritorno alla normalità, anche nello sport. Proprio la ripresa delle nostre attività ci deve far alzare il livello di attenzione sul disagio, sulle difficoltà che chiunque di noi può mostrare in campo o fuori.

Cosa è successo

Naomi Osaka ha 23 anni è giapponese, di origini haitiane da parte di padre, vive negli Stati Uniti ed è la numero 2 al mondo. Già da tempo aveva mostrato segnali, disagi. Come quando dopo aver vinto gli Us Open crollò in campo. O come quando lasciò la conferenza stampa a Wimbledon dopo una partita contro Yulia Putintseva: “Posso andare? Sento che sto per piangere. La chiave per me in campo era divertirmi, come imparare a divertirmi, come togliermi la pressione. Spero di trovare un modo per farlo” e prese la via d’uscita.

Stavolta addirittura ha abbandonato il Roland-Garros, uno dei tornei più prestigiosi al mondo, dopo essere stata multata per aver saltato il primo appuntamento con la stampa. Sembrava una polemica coi giornalisti. Invece Naomi si è messa a nudo e ha spiegato lasciando Parigi con un post sui social: “Non pensavo di creare tutto questo, non volevo essere una distrazione. Credo che a questo punto la cosa migliore per il torneo, per gli altri giocatori e per me sia ritirarmi, così tutti potranno tornare a concentrarsi sul tennis. Ho capito che il momento scelto per le mie dichiarazioni non era l’ideale e che il mio messaggio avrebbe potuto essere più chiaro. Soprattutto, non avrei usato l’espressione salute mentale con leggerezza o per banalizzarla. La verità è che ho sofferto di periodi di depressione dallo US Open del 2018 e ho fatto molta fatica ad affrontarli.
Chi mi conosce sa che sono introversa e chiunque mi abbia visto ai tornei sa che metto spesso gli auricolari perché mi aiutano a calmare la mia ansia. Anche se la stampa è sempre stata gentile con me (e mi scuso con tutti i bravi giornalisti che potrei aver offeso), non mi viene naturale parlare in pubblico e ho forti ondate d’ansia prima. Divento molto nervosa ed è stressante cercare sempre di impegnarmi per dare la risposta migliore possibile. Ora starò fuori dal circuito per un po’ di tempo, ma quando sarà il momento vorrei lavorare con il Tour per discutere dove migliorare le cose per i giocatori, la stampa e i tifosi”.

L’insegnamento

Ecco ora Naomi è più forte perché non deve nascondere le sue debolezze. Non sappiamo come e quando tornerà sui campi, ma siamo convinti che sarà una persona più forte. Magari non avrà vinto un torneo in più o migliorato il proprio ranking, ma sarà sicuramente una donna più matura e completa.

Maurizio Nicita