Il Fair Play Spiegato Da Un Bambino

Di fair play nello sport si parla ovunque da anni. Convegni, tavole rotonde, giornate dedicate, slogan. Poi arriva Edoardo e, a 10 anni, lo spiega così

A Jesolo si sono recentemente disputati i Campionati italiani e la Coppa Italia di kickboxing. Alle gare ha partecipato anche la squadra piacentina Yama Arashi, di cui fa parte il giovanissimo Edoardo, in gara nella categoria Young Cadet 10-12 anni al limite dei 32 kg nel Light Contact.
Edoardo stava per disputare la sua finale, ma dell’avversario non c’era traccia.
Nessuna rinuncia, soltanto un ritardo dovuto al traffico.
Il regolamento vuole che la vittoria, in questi casi, si assegni a tavolino. E questo in effetti è ciò che è avvenuto. Edoardo ha ufficialmente vinto la sua gara.
Ma le cose sono andate diversamente. Avrebbe potuto ottenere così la sua medaglia d’oro senza nemmeno gareggiare e tornare a casa dopo essersi goduto la premiazione, ma si è reso conto dell’arrivo dell’avversario, ormai fuori tempo massimo. La sua presenza è bastata a Edoardo per rifiutare la vittoria a tavolino e restituire la medaglia ai giudici.

Ha poi raccontato così la sua decisione:
“Mi hanno chiesto di gareggiare dopo un paio d’ore. Ero un po’ indeciso sulla scelta che non mi aspettavo, ma ho deciso di combattere nuovamente, anche perché non ero molto soddisfatto di aver vinto a tavolino. Mi sembrava giusto dar la possibilità al mio avversario di giocarsi l’assalto, anche perché non era colpa sua quanto era accaduto. Il rischio di perdere? Certo, un dubbio mi era venuto, ma sentivo che già la scelta che avevo fatto in sé fosse come una vittoria. Poi ho combattuto e sono riuscito a non pensare a quanto accaduto, concentrandomi unicamente sull’assalto ed è arrivata la vittoria anche sul campo”.

Insomma, Edoardo ha deciso di non vincere facile e di rimettersi in gioco con il rischio di cedere l’oro.
Una scelta ammirevole ma certamente non la più scontata, soprattutto per un bambino di 10 anni che ha dimostrato non soltanto maturità ma anche molta consapevolezza sul vero significato di Vittoria.

I complimenti del mondo sportivo non si sono fatti attendere, Federkombat in testa.
Durante la cerimonia di apertura della giornata di gare successiva Edoardo ha ricevuto un applauso molto più lungo e sentito di qualsiasi applauso avesse potuto ricevere dopo una gara vinta a tavolino.
Speriamo che la sua medaglia d’oro possa ispirare tanti altri piccoli atleti e possa essere raccontata nelle piccole palestre di provincia dove ancora – ne siamo certi – si insegna, prima di tutto,