Educare Attraverso Il Cibo

Mangiare e muoversi sono due delle attività principali dell’uomo, due attività che si dirigono entrambe al medesimo fine: vivere bene! Solo negli ultimi 20 anni si è riscoperta l’importanza di questi ambiti scientifici, il movimento umano e la nutrizione, sempre un po’ tenuti in secondo piano o comunque secondari rispetto al controllo e alla salvaguardia di altri aspetti molto più clinici. Si è dovuto aspettare il 2015 e la grande manifestazione EXPO per scoperchiare il grande contenitore riguardante l’alimentazione in tutti i suoi aspetti: cibi nutrienti, prevenzione, effetti a lungo termine, conseguenze ed impatto ambientale, ecc…

In merito al movimento, solo di recente si è sentito parlare di attività fisica come terapia prescritta in ambito medico ed essa è finalmente presente in buona parte delle Linee Guida dedicate alla salute anche in ambito patologico. Eppure questo connubio è presente nella storia già nell’antichità e la sua importanza era risaputa sia nella Grecia Classica che nel mondo Orientale; purtroppo nell’era contemporanea è stato un po’ sottovalutato.

Chi si occupa di movimento non può, quindi, esimersi dall’affrontare anche il tema dell’alimentazione : ogni figura presente sul campo sportivo, in palestra, in una piscina o in qualsiasi struttura dedicata all’esercizio fisico deve anche dare qualche indicazione in merito all’alimentazione se vuole promuovere in maniera completa i benefici che esso porta alla persona. Essere un ALLEDUCATORE vuol dire infatti sia allenare ad una disciplina sportiva o al movimento che educare la persona ; nel caso dei giovani dare loro le basi educative per vivere appieno la propria Infanzia e Adolescenza, e gettare le basi solide del proprio futuro. Ecco perché anche in palestra e soprattutto con i giovani dobbiamo parlare di EDUCAZIONE ALIMENTARE.

Non facciamoci sopraffare dalla paura di fronte alla vastità degli argomenti: molto spesso «poco ma fatto bene» è la regola vincente per arrivare dritti al punto e dare ai nostri ragazzi le conoscenze basilari per costruire la propria salute . Questo dev’essere il nostro obiettivo primario! Ben noti sono da alcuni anni i tristi primati che l’Italia detiene in ambito Europeo in merito allo stato ponderale dei bambini: circa il 33% sono in sovrappeso e 1 su 10 è obeso; ciò si ripercuote a livello fisico e psicologico sia sulla loro crescita (difficoltà di movimento, paramorfismi scheletrici, diffusi fenomeni di bullismo o derisione) sia sulla loro vita adulta (maggior rischio di essere adulti in sovrappeso e/o obesi, maggior incidenza di complicanze cardiovascolari, sviluppo di patologiche metaboliche, ecc..). Come se non bastasse c’è anche l’altra faccia della medaglia: l’aumento recente dello sviluppo di Disturbi del Comportamento Alimentare quali Anoressia Nervosa e Bulimia Nervosa con età di esordio sempre più bassa, si parla fin dagli 8-9 anni.

Per chi lavora con i bambini questi sono dati che fanno rabbrividire: mai vorremmo che loro, i nostri piccoli atleti di oggi (e speriamo di domani), a cui cerchiamo di trasmettere il meglio del nostro sapere e di far tirar fuori il massimo del loro potenziale, mai vorremmo che affrontassero anche queste difficoltà!

Cerchiamo, quindi, proviamo a dar loro una mano a conoscere meglio questo mondo straordinario che è l’alimentazione. Lo possiamo fare anche in palestra o sul campo attraverso il GIOCO: esso è per loro il primo strumento di comunicazione, che usano fin da piccoli per sperimentare il mondo circostante, per costruirsi le esperienze, per acquisire conoscenze; quindi deve diventare anche per noi lo strumento ideale attraverso il quale arrivare a loro.

I concetti da trasmettere devono essere chiari, circoscritti e individualizzati per l’età dei bambini a cui ci rivolgiamo: più i bambini sono piccoli e più partiremo con conoscenze basilari come l’origine degli alimenti, più i ragazzi sono grandi e più potremo parlare anche di argomenti più complessi quali calorie o nutrienti. Un tema importante da affrontare, ad esempio, è il consumo di frutta e verdura, notoriamente poco apprezzata in giovane età: in questo caso è molto utile l’utilizzo della suddivisione per colori e il ricorso a tutti i giochi associati che possiamo utilizzare a nostro favore. Un esempio su tutti di un gioco storico che può essere riadattato è il Lupo Mangia frutta!

Altro argomento che si può invece affrontare con i ragazzi più grandi è l’importanza della colazione o la composizione della merenda, soprattutto in vista degli appuntamenti in palestra. A chi non è capitato di vedere super panini imbottiti prima di entrare in campo o atleti che si presentavano a competizioni la domenica mattina a stomaco vuoto: inutile dire che la prestazione sportiva veniva inevitabilmente compromessa! In entrambi i casi, possiamo, anzi dobbiamo intervenire e dare il nostro consiglio e indirizzo sul tema sia all’atleta che alla famiglia; gli spunti e le indicazioni per aggiornarsi in materia sono diffusi e facilmente accessibili, ma sono da preferire (sembra scontato ma non lo è) le fonti ufficiali e quelle con solide basi scientifiche. Non cedete alle prime informazioni rilasciate solo a fini commerciali o pubblicitari! Se ne avete la possibilità, stringete collaborazioni con professionisti del settore o Enti del territorio.

In conclusione diciamo che l’educazione alimentare è compito di qualsiasi Alleducatore che incentri il suo suo operato con i bambini e ragazzi, poiché la loro crescita e la loro salute va considerata e stimolata a 360°. Usate la fantasia, la vostra esperienza e un pizzico di ingegno per mixare insieme il gioco, l’attività motoria e il cibo: verrete ripagati con tanti sorrisi e la soddisfazione nel cuore!

Francesca Da Re
Istruttrice attività motoria e Dietista