Di Giampiero Guadagni
Nell’anno del Giubileo della Speranza, la prima speranza concreta da trasmettere ai giovani è quella di non rinunciare a formarsi, a crearsi competenze. Mai arrendersi, sempre continuare ad impegnarsi. Vale per lo studio, vale per il lavoro, vale per lo sport.
Studio, lavoro, sport – tutte queste realtà messe assieme – costruiscono anche il senso di appartenenza ad una comunità. Appunto grazie alla formazione. Parola che ha permeato tutto il Convegno organizzato da PGS Abracadabra a Cattolica dal 16 al 18 maggio e del quale parliamo diffusamente in altri articoli.
“La prima parola che lego a sport e ricerca interiore è il bisogno di comunità”, ha affermato appunto don Francesco Preite, Presidente di Salesiani per il Sociale e referente Cnos per le PGS.
Emozione, consapevolezza e soprattutto ascolto sono la materia prima nel cassetto degli attrezzi del buon formatore. Tre elementi che non possono fare a meno uno dell’altro e rappresentano l’antenna più sofisticata per capire se quello che si sta dicendo arriva davvero nella testa e nel cuore dell’interlocutore. Con questi tre elementi la formazione vince sempre.
Anche in questo campo serve una vera alleanza educativa. Nel saluto istituzionale che ha aperto il Convegno, il Sindaco di Cattolica Franca Foronchi ha sottolineato che “le istituzioni devono supportare quelle associazioni e famiglie che rappresentano una comunità educante capace di comprendere quando è necessario fare un passo verso qualcuno”.
Come spiega Roberto Valle, Coordinatore Formazione Nazionale PGS, occorre sempre rinnovarsi nel metodo mantenendo attuale la proposta educativa e sportiva. Che ha obiettivi precisi: individuare e proporre percorsi e contenuti formativi di alto livello rivolti ad allenatori, dirigenti e atleti; consolidare e coordinare una rete formativa territoriale uniforme; sostenere i Comitati Regionali affinché sviluppino, attraverso i coordinatori della formazione regionale, percorsi ad hoc sulle esigenze territoriali; studiare e creare percorsi nuovi in base alle esigenze di un mondo dinamico in continua, e velocissima, evoluzione.
La recente riforma del lavoro sportivo da una parte ha dato l’incombenza dell’aggiornamento e del rendere i percorsi adeguati alla situazione storica attuale; dall’altra ha offerto la possibilità di innovazione e di creazione di nuove opportunità. Una sfida difficile ma entusiasmante per chi è formatore.
Un tema affrontato nel saluto al Convegno di Cattolica dal Presidente delle PGS, Ciro Bisogno, per il quale “il Dipartimento per lo Sport e l’Ufficio progetti PGS hanno sviluppato un’idea vincente, ritenuta meritevole di un finanziamento importante”. Ha aggiunto il Presidente Bisogno: “La progettazione ci lascia un metodo di lavoro. Ci insegna a costruire ponti tra generazioni, territori, sport e vita, valorizzando la grandezza delle risorse delle associazioni”.
Nelle settimane scorse il Presidente della Repubblica Mattarella, rivolgendosi in particolare ai giovani, ha ricordato: ognuno è responsabile per la costruzione del futuro. E citando Papa Leone XIV (che a sua volta aveva citato Sant’Agostino) ha aggiunto: “Viviamo bene, e i tempi saranno buoni. I tempi siamo noi: come siamo noi, così sono i tempi”. Il tempo di chi dedica tempo alla formazione sarà buono sempre.
Foto Fabio Lerario