I protagonisti del progetto PGS S.I. per lo Sport Inclusivo, realizzato grazie al contributo del Dipartimento per lo Sport, hanno portato tutto il loro entusiasmo a Roma per uno speciale weekend dedicato all’apertura di una nuova fase di attività. Il progetto non termina, ma si evolve verso nuovi orizzonti, forte dei numeri raggiunti finora: 85 centri di inclusione e sport realizzati in 14 regioni italiane, 150 educatori coinvolti e oltre 4.000 atleti. Coinvolti anche molti Comuni italiani e una serie di Atenei con i quali sono in via di definizione varie opportunità didattico-formative.
È stata una due giorni ricca di emozioni, iniziata con l’arrivo dei partecipanti al Centro Salesiano Borgo Ragazzi Don Bosco. Una grande ondata bianca e blu – i colori del progetto - si è riversata con un entusiasmo contagioso negli spazi allestiti per laboratori e attività sportivo-inclusive. Molti dirigenti e alleducatori si sono rivisti dopo un anno, altri si erano visti soltanto durante i tanti appuntamenti online e hanno finalmente potuto percorrere dal vivo un tratto di strada comune.
Non la fine del progetto ma piuttosto l’inizio di un grande cammino, come recitava lo slogan della giornata e come hanno spiegato gli organizzatori aprendo ufficialmente una nuova fase di PGS S.I..
Il progetto era stato presentato proprio un anno fa a Roma, con un grande convegno che ha chiamato a raccolta tutti i grandi protagonisti dello sport italiano, confermando la significativa capacità delle PGS di riunire attorno ai propri valori l’intero mondo sportivo.
A 12 mesi esatti da quel momento memorabile, i protagonisti di PGS S.I. si sono dati appuntamento ancora una volta nella Capitale il 6-7 maggio 2023 per mettere a fuoco quanto realizzato e condividere le buone pratiche per lo sport inclusivo avviate nel corso dell’anno.

Ad aprire il convegno, il Presidente Nazionale delle PGS Ciro Bisogno insieme al Presidente di Sport e Salute spa Vito Cozzoli. A seguire i saluti dei “padroni di casa” del Borgo Don Bosco, Don Daniele Merlini e Antonello Assogna. La parola quindi ad Angela Magnanini, Docente dell’Università del Foro Italico, e Renato Curzi, Direttore Salesiani per il sociale. A chiudere questa prima parte del convegno il Responsabile dei progetti nazionali PGS e referente di PGS S.I. Ruggiero Russo e una riflessione di Suor Francesca Scibetta, Referente Nazionale FMA.
Con un videomessaggio il Capo del Dipartimento dello Sport Flavio Siniscalchi ha ricordato i numeri positivi del progetto, che ha saputo realizzare 85 centri in 14 regioni italiane (superando peraltro le cifre previste inizialmente), coinvolgendo oltre 150 educatori e oltre 4.000 di atleti: “E si guarda al futuro, che mi auguro vedrà il moltiplicarsi di simili iniziative inclusive con il coinvolgimento di tantissimi ragazzi e ragazze. Desidero ringraziarvi e augurarvi il meglio per il prosieguo delle attività”, ha sottolineato Siniscalchi.
Presenti in sala le delegazioni delle realtà sportive PGS S.I. con decine di educatori, atleti e genitori a portare la propria testimonianza di sport inclusivo: Quiliano Riding Club, Puer Apuliae, Maneggio Cavallo e Natura, Il cuore oltre l'ostacolo, Accademia Studi dell'attività Motoria, Al Qattà Sporting Club, Maneggio Sirio, ODV Centauro, San Vito Pallacanestro, Mingbai, Taekwondo Piacenza, Shorei SHobukan Legnano, Vela 21, Passi di Stelle, Aps Esplorando, Copperativa Il Piccolo Principe, La collina delle Cannigge, PGS Tama, Real Eyes Sport, Floorball CLub Milano, Polisportiva Maracanà, Restart SPort Academy, Open Mind di PS, Maneggio Sirio, Polisportiva San Carlo Rho, Fossombroni, Borgo Don Bosco, Polisportiva Sportinmente.
Presenti anche i rappresentanti dei Comuni che hanno aderito al progetto: Mauro Caliste, Presidente della Municipalità V di Roma; Pietro Abbruzzese, Consigliere delegato del Comune di Torino; Andrea Archinà, Sindaco di Avigliana (To); Orlando Pocci e Giulia Ciafrei, Sindaco e Vicesindaco del Comune di Velletri (Rm); Valentina Luise, Assessore del Comune di Albignasego (Pd); Amedeo Gabbrielli, Consigliere comunale a Grosseto.
Il racconto delle attività realizzate nei centri in tutta Italia è stato affidato alle immagini, grazie ad un video che ha permesso a tutti di ripercorrere (non senza una certa commozione…) questo primo anno di vita del progetto che ha gettato le basi per la costruzione concreta di una nuova idea di sport per tutti.
Spazio quindi alle discipline inclusive con dimostrazioni aperte a tutti: una partita di baskin, scherma per tutti, floorball, calcio sociale, danza inclusiva, handbike, baseball per tutti, arti marziali. Una grande festa dedicata allo sport inclusivo per celebrare questo primo anno di vita lungo lo stesso cammino.

Parallelamente, sono stati avviati alcuni laboratori sulla scia dei project work sviluppati nei mesi precedenti attorno ad alcuni temi chiave: Sport e autismo, Sport x tutti e comunità, Sport sociale, Sport adattato, Sport Sociale, terzo settore e Università.
Quest’ultimo laboratorio riprende un tema di sviluppo futuro del progetto, che nella sua evoluzione si aprirà a nuove possibilità didattico-formative per gli studenti di scienze motorie in collaborazione con una serie di Atenei che hanno manifestato il proprio interesse per le attività, i valori e i metodi educativi targati PGS e per la figura dell’educatore dello sport. Molti di questi Atenei erano presenti all’evento: Università del Foro Italico, Università Partenope, Pegaso, Università di Enna, Torino, Bari, Pisa, Padova, Bologna, Torino.
Al termine della prima giornata di convegno, importante l’intervento di Jamil Amiriam, Presidente dell’Associazione Italiana progettisti sociali, che ha condiviso con i partecipanti l’importanza della co-progettazione quale strumento per la realizzazione di vere comunità sportive inclusive.
A chiudere invece l’evento, domenica mattina, il laboratorio "Gentle Teaching e gioco sport: un nuovo approccio al gioco sportivo" con Davide Stecca, Formatore Gentle Teaching RCVE, e la consegna degli attestati ai nuovi Alleducatori formati attraverso corsi ad hoc orientati all’inclusione, parte integrante del progetto PGS SI
“Durante uno dei laboratori – racconta Ruggiero Russo - abbiamo riunito circa 60 bambini e abbiamo chiesto loro di dirci cosa con una parola cos’è per loro lo Sport Inclusivo. Abbiamo poi raccolto le loro parole chiave in una frase unica e ne è emersa una visione sorprendente: ‘Lo sport inclusivo è un’opportunità di condivisione, socializzazione e inclusione in uno spirito di gioia, giocando uniti verso un futuro senza limiti e per tutti!’. Credo sia la migliore spiegazione di tutto ciò che stiamo creando. Ci hanno anche donato un disegno nel quale si possono rintracciare tutti i nostri obiettivi di adulti comunicati con il linguaggio. Nel disegno si vede chiaramente che, anche per i bambini, soltanto insieme e sostenendoci a vicenda rendiamo gli ostacoli da barriera a strumento. Come? Attraverso l’amore. L’amore è ciò che muove ogni azione. Lo sport è allenamento, lo sport inclusivo è allenarsi ad amare. E noi delle PGS lo sappiamo bene. Il carisma salesiano ci spinge a diffondere messaggi che vanno ben oltre l’aspetto umano e a parlare di sogni ‘già sognati’ per noi. Possiamo offrire tanto andando incontro alle persone con il nostro amore; e possiamo farlo perché abbiamo un amore forte alle spalle”.

È stato un anno entusiasmante durante il quale abbiamo imparato tanto gli uni dagli altri attraverso lo scambio continuo di esperienze. In questi mesi abbiamo creato un grande laboratorio sempre in fermento che ha permesso a tecnici, famiglie e ragazzi di incontrarsi e confrontarsi, riconoscendo negli altri le stesse criticità, la voglia innata di superare gli ostacoli e quella concezione di sport per tutti che alimenta la rivoluzione culturale per lo sport inclusivo che le PGS si propongono di diffondere.
Ripartiamo con rinnovato entusiasmo dai territori, dalle decine di centri realizzati in tutta Italia in cui lo sport educa a scoprire la ricchezza della diversità e si rende strumento potente di aggregazione, coesione sociale, integrazione e abbattimento delle barriere.
…ed è solo “l’inizio di un grande cammino”!
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Anna Tita Gallo