Cari amici,
la pandemia che da mesi si è abbattuta sull’intero Pianeta ha stravolto all’improvviso anche il nostro mondo sportivo: palestre, campi, Oratori pieni di vita, l’allegro e festoso vociare dei giovani hanno lasciato spazio, come un fulmine a ciel sereno, ad un vuoto desolante e ad un silenzio assordante.
“Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati ma, nello stesso tempo, importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda” (Papa Francesco).
Sembra passato un secolo da quando, senza alcun timore, potevamo stringere mani, abbracciarci, giocare a pallone… Il nuovo anno sportivo è alle porte e, sicuramente, il virus ci ha insegnato che non possiamo non essere nel mondo, che dobbiamo “reinventarci” per affrontare in modo positivo l’emergenza educativa.
Nel cuore dello sport #livethedream: la proposta formativa di quest’anno è segnata dal richiamo “carismatico” al sogno di Don Bosco dei 9 anni; in esso Gesù e Maria gli preannunziano la sua futura missione: “Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare”… Una moltitudine di fanciulli che ridevano, giocavano, non pochi bestemmiavano e che avrebbe dovuto guadagnarsi non con le percosse ma con carità e mansuetudine. Proprio nel bel mezzo di un cortile Giovanni Bosco deve esprimere il meglio di sé e proprio nel cuore dello sport sta la nostra missione salesiana e cristiana!
Il campo di azione che Don Bosco, ancora oggi, affida alle PGS sono i giovani; obiettivo della nostra azione apostolica è aiutarli a crescere, attraverso lo sport, come buoni cristiani e onesti cittadini, utilizzando i tre pilastri del Sistema Preventivo: ragione, religione, amorevolezza.
Lo sport, per le PGS, è il luogo dell’incontro tra i giovani e Dio, in cui è possibile incarnare il carisma di Don Bosco per tutti i tempi e in ogni situazione. Dio scende nei campi in cui i giovani giocano, si divertono e vivono spazi di positiva competizione. Il campo è il luogo del radunarsi e del far festa, è il luogo in cui si sviluppano le dinamiche di gruppo e si esprime la gioia dello stare insieme, in cui coltivare il seme della civiltà dell’amore.
Tutto iniziò da un sogno! Riuscire a rispondere con le proprie forze ai bisogni di salvezza, protezione, stima, di realizzazione di sé, della propria identità e delle legittime aspettative di migliaia di giovani non è stata cosa semplice. Don Bosco, prete di strada, si è letteralmente “consumato” in questa impresa, ha vissuto per trasformare quel sogno in realtà! Con la sua motivazione, passione e carisma ha contagiato tanti altri che hanno scommesso le proprie vite e le proprie risorse per aiutarlo.
Se un’idea è buona, se un progetto è valido e risponde ad un bisogno reale, se dentro di noi c’è una passione che ci anima e che sentiamo come il nostro personale modo di rispondere al compito che la vita ci ha messo davanti, alla nostra vocazione, allora crediamoci fino in fondo e diamo il meglio di noi!
Stiamo vivendo un tempo sicuramente non facile per il nostro mondo sportivo, quanto mai carico di incertezza e timore; eppure non vogliamo smettere di sognare, continuiamo ad essere sale della terra e luce del mondo, cristiani che possiedono una carica interiore ed uno stile di vita luminoso, cittadini attivi che si impegnano per la costruzione di un mondo migliore, di una società più giusta e solidale, capace di prendersi cura degli altri.
E allora, convinti che l’esperienza della pandemia sta davvero purificando e rafforzando le nostre motivazioni, ripartiamo in sicurezza dal cuore dello sport e continuiamo a vivere, insieme, il nostro sogno!
Suor Francesca Scibetta