Un momento di confronto, condivisione e approfondimento per le Polisportive Giovanili Salesiane che il 15 e 16 aprile si sono date appuntamento per l’Assemblea Nazionale in un luogo simbolo dello sport italiano: il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti a Roma. È stata l’occasione per riflettere sul percorso intrapreso finora e sulle strade da percorrere nel prossimo futuro.
Focus principale della due giorni il rinnovamento della proposta culturale dell’Associazione, indispensabile a mantenere saldo il contatto con il contesto sportivo giovanile verso cui, per definizione, le PGS orientano le proprie attività. Numerosi i rappresentati dei territori presenti: un segno evidente della vivacità che caratterizza l’Associazione, dell’entusiasmo e del legame autentico con i valori fondanti. Gli interventi dei presenti hanno reso l’evento un momento di vita associativa emozionante e partecipato, segnato dal desiderio di confronto sulle prospettive future.
Presenti per portare il proprio augurio alle PGS, il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente del CIP Luca Pancalli, il Presidente di Sport e Salute Spa Vito Cozzoli attraverso un contributo video e Suor Mara Tagliaferri, Presidente del CIOFS, che ha portato l’attenzione sul valore imprescindibile del carisma salesiano, fondamento dell’identità delle PGS e linea guida di ogni attività futura. È intervenuta, inoltre, la direttrice Sport Impact di Sport e Salute Rossana Ciuffetti.
La relazione di metà mandato del Presidente Nazionale
Un bilancio degli importanti risultati raggiunti finora è stato tracciato dalla relazione del Presidente Nazionale Ciro Bisogno.
Superato il senso di smarrimento legato all’emergenza pandemica, possiamo affermare con orgoglio che PGS è rimasta saldamente accanto alle associazioni, ai tecnici e ai dirigenti continuando a proporre momenti di animazione sportiva e formazione di alta qualità, reinventandosi e consentendo a migliaia di giovani atlete ed atleti di vivere momenti di “normalità” attraverso l’organizzazione delle fasi nazionali della Don Bosco Cup e di tante iniziative territoriali.
I dati dimostrano una crescita costante delle discipline individuali con i numeri ormai consolidati delle ginnastiche, il pattinaggio in fase di netta crescita in molte regioni, i notevoli risultati registrati dal settore equestre e i margini di crescita delle attività sportive di squadra. Un discorso a parte meritano gli Urban Sports, discipline di ultima generazione alle quali PGS ha avuto l’intuizione di aprirsi, dal kronum al parkour, dal twirling al softair, dal flying disc al foot volley e molti altri ancora.
Significativo il ruolo della Formazione Nazionale con centinaia di partecipanti ai progetti formativi dedicati a tutti i segmenti associativi (dirigenti, tecnici, arbitri, responsabili del terzo settore, operatori dei centri estivi, comunicatori, ecc.).
E poi l’impegno nelle relazioni, basti pensare al dialogo continuo con le Figlie di Maria Ausiliatrice e alla rinnovata relazione con i Salesiani Don Bosco, fondata su una condivisione di valori, identità e mission educativa.
I numeri mostrano dunque una PGS viva, che opera in maniera responsabile in ogni situazione e contingenza, che ora si avvia a ridisegnare la propria vision continuando a guardare al territorio come luogo della sua scommessa, forte di un’identità solida capace di rinnovarsi nel corso del tempo senza mai perdere di vista le premesse fondamentali.

La riflessione sulla proposta culturale
Domenica 16, dopo i saluti iniziali di Don Francesco Preite, Presidente di Salesiani per il Sociale APS, la riflessione sulla proposta culturale delle PGS si è snodata attorno ai contributi di Suor Francesca Scibetta, Referente Nazionale FMA, del team di coordinamento composto dai docenti dell’Università Pontificia Salesiana e del Professor Alessandro Iannini, che hanno ulteriormente alimentato il confronto sul futuro associativo e contribuito a scrivere un nuovo capitolo del racconto delle Polisportive Giovanili Salesiane, decise a proseguire il proprio lungo viaggio forti di un’identità che, ieri come oggi, trova solidità e attualità nell’insegnamento di Don Bosco.
Ci si è interrogati sul sogno, sulla visione delle PGS, sulle modalità di presenza sui territori, sulla misura in cui l’identità salesiana emerge rispetto ad altre associazioni analoghe, sui valori che si intende trasmettere attraverso lo sport. Elemento fondamentale nella presenza sui territori la figura dell’educatore, dalla cui qualità etica e spirituale e dalla cui capacità di interpretazione dei significati dipende la relazione con il mondo giovanile. Emerge la necessità di continuare ad agire per rendere stabile tale presenza, essere punti di riferimento nel tempo e dar vita a nuovi patti educativi territoriali. Emerge altresì in maniera marcata la dimensione sociale del carisma salesiano e il ruolo dello sport come servizio sociale a tutti gli effetti che pone al centro la persona.
Non tanto una domanda sulle scelte della proposta, dunque, ma sulle modalità attuative della stessa.

Obiettivo principale, la crescita dell’Associazione attraverso una riflessione sulle proprie radici e la propria storia che conduca ad un progetto culturale rinnovato, pensato e discusso in modo partecipato, quindi condiviso a livello periferico perché tutti si sentano guidati verso la meta comune. A tal proposito, sono stati condivisi dal gruppo di ricerca i dati raccolti sull’esperienza e sulle sensazioni dei territori post-Covid rispetto alle relazioni con il mondo giovanile, all’adattamento della proposta sportiva, al recepimento dei nuovi bisogni emersi. Sette, infine, gli ambiti sui quali la riflessione è stata concentrata attraverso elementi specifici di ognuno: giovani, educazione, sport, contesto culturale, servizio e volontariato, territorio, associazione.
Anna Tita Gallo