La Ripartenza E Come Dobbiamo Prepararci

In queste settimane siamo stati chiamati a reinventare il nostro modo di vivere le passioni. Abbiamo iniziato a fare sport nelle nostre case creando gruppi di allenamento attraverso le piattaforme virtuali, abbiamo sperimentato la forza della coesione di gruppo e l’importanza di sostenerci l’un l’altro anche attraverso dei semplici giochi, abbiamo avuto la possibilità di approfondire le storie dei grandi campioni che ci hanno ispirato per affrontare questo periodo.

Sta iniziando la fase 2, una lenta riapertura che fa sorgere diversi interrogativi. Non sarà la fine dell’emergenza e per questo motivo che gli operatori dello sport dovranno utilizzare delle strategie e stabilire delle regole per tutelare la loro salute e quella degli atleti e pianificare gli allenamenti tenendo conto delle emozioni e dell’energia che susciterà rientrare in palestra, quando sarà possibile. Per aiutare gli operatori sportivi a vivere questa fase di grande cambiamento risultano utili alcuni suggerimenti che il professor Marco Pacifico del Centro di Psicologia Integrata per il Benessere, noto esperto di sport e prestazione ha strutturato:

  • 1. Al rientro in palestra fate trovare indicazioni chiare per mantenere le regole di sicurezza: realizzate cartelli con informazioni comprensibili

 

  • 2. Assicuratevi che ci sia tutto il materiale necessario per igienizzare gli ambienti

 

  • 3. Comprare igienizzante per le mani e fazzoletti monouso

 

  • 4. Assicuratevi che vengano utilizzate scarpe specifiche per l’allenamento: comunicatelo già in fase di riapertura

 

  • 5. Le persone saranno vogliose di ricominciare e partiranno con grande energia: ristimolare lentamente tutto il corpo

 

  • 6. Creare una programmazione per il recupero corporeo: mostrate le programmazione delle attività e gli obiettivi specifici

 

  • 7. Ogni attività deve essere monitorata: le persone durante l’allenamento possono prendere distanze e regole di sicurezza

 

Insomma buon allenamento a tutti e ricordatevi che non c’è prestazione senza testa

Mariaelena Fazio
Psicologa Psicoterapeuta