La spadista italiana torna in pedana dopo un errore arbitrale e perde. Il commento di Paolo Pizzo
Non è certo una consuetudine assistere a dimostrazioni tanto lampanti di fair play in tornei di alto livello, dove il focus è tutto sulla perfezione agonistica e spesso i valori fondanti dello sport passano in secondo piano. Qualcuno dirà che non è una consuetudine nemmeno assistere ad una standing ovation del pubblico francese di fronte agli azzurri… e invece è accaduto a Beauvais durante la prova di Coppa del Mondo Under 20 di spada femminile. A meritare tutto questo, meritatissimo, clamore è stata Mariaclotilde Adosini, che ha chiuso al 37esimo posto ma ha guadagnato la stima del mondo sportivo.
La spadista della Polisposrtiva Scherma Bergamo, classe 2005, incontra in pedana Juliette Baudinot, francese. Vince 15-14 dopo un testa a testa che denota un certo equilibrio tra le due. Mariaclotilde vince, lancia un urlo liberatorio e, quando sembra ci sia spazio solo per i festeggiamenti post-gara, viene chiamata dalla direzione del torneo per una doccia fredda: l’arbitro sul punteggio di 13-12 per la Baudinot ha assegnato alla Adosini due stoccate e non una, nella distrazione totale del pubblico e dei presenti.
Se ne accorge proprio la Baudinot, ma quando lo fa presente è troppo tardi. Tardi per il regolamento forse, ma non per Mariaclotilde, che decide di tirare l'ultimo minuto, da quel 13-12 in poi, l’unico modo per non portare a casa una vittoria a metà.
Possiamo solo immaginare la tensione, l’adrenalina, la paura di non replicare il risultato finale a suo favore.
Proprio la Adosini descriverà così le sensazioni provate in quel momento:
"La notizia mi ha colto di sorpresa, impreparata. E per un attimo tanti pensieri hanno affollato la mia testa. Ma ciò che per me più contava in quel momento, tanto da prevalere senza alcuna esitazione, era scegliere quale fosse l'azione moralmente giusta da fare. Nonostante potesse sembrare facile accettare la vittoria già proclamata, ho sentito che tornare in pedana, per ri-disputare quell'ultimo minuto, sarebbe stato più corretto nei confronti dell'avversaria, nel rispetto del nostro sport. Ho perso, pazienza. Lo rifarei ancora. Perché la natura di questa scelta è dovuta agli insegnamenti ricevuti dalla mia famiglia, dalla mia sala scherma e in particolare dal mio maestro Francesco - Ciccio - Calabrese".
Abbiamo chiesto un commento a Paolo Pizzo, due ori mondiali nella spada, rappresentante atleti in Giunta CONI: “Mi fa sentire molto fiero il fatto che questa storia arrivi dal mio mondo. Come rappresentante istituzionale sono fiero che si tratti di un’atleta italiana e come atleta sono meravigliato, considerando che oggi l’imperativo è arrivare prima di tutti e a qualsiasi costo e che il modello di riferimento giovanile sono purtroppo gli ‘acchiappalike’ della giornata, in cui di costruito nel tempo c’è poco. Mariaclotilde ha difeso un valore a costo di mettere a rischio una competizione internazionale. Il suo comportamento va esaltato, trovo che sia un fatto stupendo di cui parlare, ad esempio nelle scuole, che denota un livello morale talmente elevato da risultare quasi difficile da comprendere. Ha la mia massima stima”.
La sconfitta non è il finale definitivo di questa storia. Tra infiniti applausi del pubblico, prima delle finali Mariaclotilde viene chiamata al centro del parterre principale a raccogliere l’abbraccio dei presenti sotto i riflettori principali. Proprio come se fosse la campionessa indiscussa del torneo. E, in fondo, lo è.
Anna Tita Gallo