Il San Lorenzo de Almagro, la squadra del cuore di Papa Francesco fondata da un prete salesiano

 

Quando parlava di sport – e non accadeva di rado -, Papa Francesco usava termini come armonia, crescita, solidarietà, lealtà e rispetto. Adorava il calcio e il basket. Lo chiamavano ‘Pata dura’, cioè letteralmente ‘gamba dura’, un modo pittoresco per dire semplicemente che non era bravo a giocare. Jorge Mario Bergoglio era anche un tifoso. La cosa era nota in Argentina, ma il resto del mondo lo scoprì solo nella serata del 13 marzo 2013 quando, poco dopo la fumata bianca, mentre in Piazza San Pietro la pioggia accoglieva il Pontefice “venuto dalla fine del mondo”, il San Lorenzo de Almagro pubblicava un tweet con l’immagine di Bergoglio e un gagliardetto azulgrana: “El Cardenal Jorge Mario Bergoglio, hincha de San Lorenzo, es el primer Papa sudamericano y argentino”. E tanto per spazzare via i dubbi, al primo tweet ne seguì un altro con l’immagine della tessera numero 8823: “Continua a pagare regolarmente la quota mensile. Si ricorda sempre…”, fece sapere il vicepresidente del club, Marcelo Tinelli.

“È tipico dell’attività sportiva unire e non dividere. Costruire ponti e non muri”. E ancora: “Lo sport contiene in sé una forte valenza educativa, per la crescita della persona”. Sono solamente due delle tantissime frasi con le quali Papa Francesco ha trattato il tema sportivo. Due frasi che si sposano bene con la storia della fondazione della sua squadra del cuore. Nato nel 1908, il San Lorenzo de Almagro deve le origini ad un prete salesiano di origini italiane, don Lorenzo Massa. Da qui il soprannome ‘Cuervos’, i ‘Corvi’, dal nero dell’abito talare. La storia però parte da più lontano. Nel 1875 partì il primo viaggio in America Latina di 10 missionari di Don Bosco. E sempre da Genova, circa vent’anni prima, partirono i genitori italiani di don Lorenzo, nato nel 1882 a Morón, in provincia di Buenos Aires, dove studiò nel collegio salesiano Pio IX. Lì nacque la sua vocazione. E in quel contesto colse l’importanza del Sistema Preventivo.

Per evitare che i bambini corressero rischi giocando per strada tra le macchine e i tram, decise di fondare una società di calcio nell’oratorio della sua parrocchia in Calle México. Il 1° aprile 1908, nel quartiere di Almagro a Buenos Aires, si tenne un’assemblea con l’obiettivo di costituire la società sportiva che avrebbe contribuito a togliere dalla strada quei ragazzi che si facevano chiamare “Los Forzosos de Almagro”. Questo fu il primo nome proposto per il neonato club, ma don Massa disse no: l’idea di forza probabilmente mal si sposava con il suo concetto di sport, destinato ad essere inclusivo e capace di abbracciare tutti. Bocciò anche la seconda proposta: “San Lorenzo”. Credeva, e aveva ragione nel farlo, che si trattasse di un omaggio alla sua persona. Il nome però ai ragazzi piaceva e alla fine fu trovato il compromesso: la società si sarebbe chiamata San Lorenzo, a patto che il riferimento fosse esplicitamente legato all’omonimo martire.

Don Lorenzo non si fermò al calcio. Fondò scuole e case salesiane – una delle quali oggi porta il suo nome -, fu iniziatore degli “Exploradores Don Bosco”, fiore all’occhiello del movimento scout salesiano. Il San Lorenzo iniziò invece a competere nel campionato degli ex Alunni di Don Bosco e solo nel 1915 raggiunse la massima serie del calcio argentino. Non si sono mai conosciuti, Jorge Mario Bergoglio e Lorenzo Massa. Ma nel 2011 la cappella dedicata allo storico fondatore del San Lorenzo venne inaugurata proprio dall’allora cardinale. In quell’occasione parlò dei colori azzurro e rosso: “Non li importiamo da altrove, li chiediamo alla Vergine” e “non togliamo mai Maria Ausiliatrice dal Club perché ne è la madre, poiché San Lorenzo nacque nell’Oratorio di San Antonio sotto la protezione della Vergine”. E ammise: “Provo una gioia immensa nel celebrare la Messa mentre guardo lo stadio del San Lorenzo attraverso le finestre della Cappella”.

Quello stesso stadio che gli ha tributato un omaggio da brividi dopo la sua morte. La squadra è scesa in campo con una patch speciale sulle maglie con la scritta “Papa Francisco – Juntos por la eternidad”, “Papa Francesco – Uniti per sempre”. Ai tifosi sono state consegnate 20.000 bandierine bianche e gialle, i colori del Vaticano. Intanto in Argentina rimbalza l’ipotesi di intitolare proprio a Bergoglio il futuro stadio in Avenida de la Plata. L’omaggio perfetto ad un Pontefice dal cuore grande e alla sua passione, nata per togliere i ragazzi dalla strada.

Mattia Zucchiatti